Per quanto riguarda il prestito dei libri in biblioteca, la recente direttiva dell’Unione Europea ha spiegato che i libri in cartaceo e gli e-book devono essere trattati allo stesso modo.
La direttiva europea
La direttiva europea stabilisce che le biblioteche possano prestare anche gli e-book, a patto che l’autore sia d’accordo e che questi venga pagato per il valore dell’e-book stesso. La direttiva nasce nel 2006, ma solo oggi si sono potuti definire i dettagli della legge.
La nuova normativa è partita da una disputa in Olanda tra gli enti delle biblioteche pubbliche e una casa editrice specializzata in e-book. Alla fine, ci si era messi d’accordo in modo che l’utente potesse ottenere in prestito il file dell’e-book, a patto che il libro non fosse più disponibile per altri, come avviene per il cartaceo (cioè, se chiedi un libro in prestito ed è l’unica copia, un’altra persona non può averlo finché tu non lo restituisci).
Il metodo, chiamato VOB dalla sigla delle biblioteche olandesi, è stato recepito dall’Unione Europea, che lo ha reso valido per tutti i Paesi aderenti. In questo modo, si protegge anche l’autore dalle copie pirata. Infatti, le biblioteche accederanno con sistemi legali al libro e potranno distribuirli impedendo all’utente di ricopiarlo in qualche modo.
Un passo in avanti
La nuova direttiva europea è un passo avanti, dopo le iniziative estemporanee di “Un libro è un libro” e il recente studio condotto da Tiendeo sul fenomeno. Il lettore europeo forse è più abituato rispetto a quello strettamente italiano a essere multitasking nelle letture, ma si sa, pian piano le novità arrivano anche da noi.
Il fatto di avere a disposizione in alcune realtà locali anche la copia digitale del testo in e-book è sicuramente un vantaggio per l’autore che si fa conoscere e della collettività, che troverà sempre qualcosa di nuovo da leggere nel rispetto reciproco.